In memoria di Moreno Bonacci

In pieno Ferragosto, grazie a Emanuela Rosina, Carmine Sansone e allo studente Federico Galli, mi è giunta la triste notizia della scomparsa di Moreno Bonacci, tanto improvvisa quanto prematura.

Le nostre storie professionali si sono incrociate per la prima volta all’Istituto Tecnico “Piero della Francesca” di San Donato Milanese ben vent’anni fa, il 1° settembre 1999, dove eravamo arrivati insieme: io dopo sei anni di presidenza nella scuola media inferiore, lui dopo un’esperienza di insegnamento nell’istituto professionale.

Le nostre strade si separarono nel 2001, quando mi trasferii al “Calvino” di Noverasco e Rozzano e si ricongiunsero nel 2004, quando Moreno prese servizio all’Istituto Agrario di Noverasco, dove è definitivamente rimasto, salvo la breve parentesi dell’anno scolastico 2006/2007.

La Collega Maria Grazia Decarolis ha ottimamente delineato gli elementi caratterizzanti della sua figura professionale: per gli studenti non è stato un insegnante ma un Maestro, uno di quei pochi che, come dice Massimo Recalcati, “in-segnano” profondamente i ragazzi che incontrano. Moreno Bonacci padroneggiava il lessico linguistico ed emotivo necessario per creare con i ragazzi un dialogo vero, anche con quelli che gli altri ritenevano “difficili”. Sapeva creare il clima di empatia che sta alla base del recupero dei ragazzi apparentemente destinati all’insuccesso: molti di loro lo stanno testimoniando in queste ore e moltissime sono state le “missioni impossibili” che gli sono state affidate e che lui ha condotto positivamente a termine.

Non occorre quindi aggiungere altro alle numerose testimonianze dei Colleghi e degli Studenti che si stanno moltiplicando in queste ore.

Qualche parola in più, invece, deve essere spesa dal dirigente scolastico che lo ha accolto nel 2004 nell’Istituto Tecnico Agrario in grave crisi, del quale si era paventata perfino la chiusura: nel 2003, constatato che era ridotto a sole dieci classi, a Noverasco era stato avviato, superando con fatica le perplessità dei genitori dei nuovi iscritti, il Liceo Scientifico.

Moreno Bonacci si rese da subito disponibile a collaborare con me per la promozione della scuola presso l’utenza, e con lui condivisi la necessità di intensificare il rapporto di conoscenza diretta con le scuole e con le Amministrazioni Comunali del territorio: buone pratiche che con Luisa Muratore avevamo già avviato e sperimentato con successo, con ottimi risultati per la sede di Rozzano, ma ancora insoddisfacenti per quella di Noverasco.

Moreno Bonacci si attivò efficacemente in questa direzione, soprattutto (ma non solo) a Locate Triulzi, dove risiedeva e si distingueva come cittadino attivo, instaurando cordiali e solidi rapporti di collaborazione con i Sindaci (Severino Preli prima, Davide Serranò poi) e con la dirigenza scolastica locale (lo storico direttore Silvano Murelli e l’ottima Monica Barbara Mansi).

I risultati arrivarono, il numero degli iscritti alle classi prime dell’Istituto Agrario salì a a 60-70 all’anno (registrammo un massimo di 88 nel 2015), e in pochi anni si saturarono gli spazi disponibili nell’edificio scolastico di Noverasco: il numero delle classi arrivò ad essere superiore a quello delle aule.

Dunque, oltre che come Maestro dei suoi studenti, Moreno Bonacci deve essere ricordato come protagonista della ripresa e del successo della scuola di Noverasco, sia dell’Istituto Tecnico che del Liceo Scientifico.

Un compito assai arduo, quindi, non toccherà soltanto a chi gli subentrerà nelle sue classi, ma anche a tutti i Docenti di Noverasco. Dimostrarsi all’altezza del compito sarà per loro il miglior modo di onorarne la memoria.